Come fare una buona prima impressione
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Come fare una buona prima impressione in 6 mosse

Come fare un'ottima prima impressione? Ti sveliamo 6 tecniche per farlo in modo semplice.

Ti è mai capitato di incontrare qualcuno per la prima volta, magari quella persona di cui avevi davvero bisogno per dare una svolta alla tua vita lavorativa o personale, e di accorgerti dopo pochi secondi di non stare affatto facendo una buona prima impressione su quella persona?

Se come me hai provato questa orribile sensazione saprai bene come ci si sente.

Nel momento stesso in cui parli con quella persona la tua mente inizia a vagare, perché ha realizzato che qualcosa non va, hai realizzato di non stare comunicando il tuo valore, anzi sembra che chi ti sta davanti si sia fatto un’idea di te del tutto distante dalla realtà.

Questa sensazione di nervosismo ti è familiare?

E come ti sentiresti se ti dicessi che probabilmente quella persona ha avuto una prima impressione di te (e non l’ha mai cambiata) durante i primi 7 secondi della vostra conoscenza?

Assurdo vero?

Si perché, come ha dichiarato la psicologa inglese Linda Blair al Daily Mail, bastano 7 secondi per farsi un’idea accurata di chi abbiamo appena conosciuto, che sia un’idea giusta o sbagliata non importa, la prima impressione che diamo in quei primi 7 secondi è quello che la gente penserà di noi e quasi sicuramente questa idea non cambierà neanche se ci sono prove evidenti a nostro sostegno.

Se in questa manciata di secondi riusciamo a fare una buona impressione su chi abbiamo appena conosciuto possiamo dire di aver superato il primo livello del videogioco.

Ma cosa succede (e succede) se non stiamo comunicando quello che vogliamo?

Cosa succede se facciamo una cattiva prima impressione in un’occasione importante?

Cosa succede se risultiamo insicuri, poco affidabili o semplicemente antipatici quando ci presentiamo alla persona che potrebbe potenzialmente cambiarci la vita?

Come si crea una prima impressione?

Come si crea una prima impressione

Quando ci relazioniamo con altre persone, inevitabilmente comunichiamo qualcosa, anche se non lo vogliamo, anche e sopratutto con un linguaggio non verbale, un linguaggio che quasi mai controlliamo ma che dice molto di noi, anche cose non vere o che non vorremmo dire.

La psicologa sociale Amy Cuddy ha dimostrato che circa l’80% delle prime valutazioni che fanno le persone su di noi si basa su due parametri:

Calore

Il primo parametro che viene valutato è il calore, ovvero l’affidabilità che comunichiamo a chi ci sta davanti. Questa valutazione è strettamente legata al nostro istinto di sopravvivenza: quando incontriamo qualcuno che non conosciamo le prime domande che ci facciamo inconsciamente sono “che intenzioni ha?” “è amico o nemico?”.

Competenza

Solo dopo aver fatto queste valutazioni entra in gioco il secondo parametro.

La competenza ci serve per capire quanto la persona che stiamo valutando sarà effettivamente in grado di portare a compimento le intenzioni che sta comunicando, sopratutto se queste sono negative.

Quindi come fare un’ottima prima impressione?

Come dare un'ottima prima impressione

Ora che sai come si crea una prima impressione nella mente di qualcuno ti farà ancor di più star male sapere che tutta quella frustrazione che hai provato il giorno di quel fatidico incontro andato male poteva essere tranquillamene evitata se solo avessi saputo come funziona, come si crea la prima impressione che una persona appena conosciuta si fa di noi.

Non preoccuparti però, sono qui apposta per aiutarti a dare un’ottima prima impressione di te al tuo prossimo colloquio, con la prossima persona importante che conoscerai e in tutte le situazioni della vita che lo richiederanno, e fidati, sono più di quante immagini.

Ah ovviamente ci sono alcune cose che darò per scontate, come il non masticare chewing-gum in situazioni formali o controllare costantemente il telefono quando si parla con una persona. Per quelle basta il buon senso.

1. La stretta di mano

Stretta di mano prima impressione

La stretta di mano è quasi sempre il primo contatto che abbiamo con una persona appena conosciuta, quindi una parte estremamente importante della nostra prima impressione.

Il ricercatore William F. Chaplin ha dimostrato che nei colloqui di lavoro le persone con una stretta di mano debole vengono subito giudicate come timidi, ansiosi, disinteressati o addirittura totalmente incompetenti.

Viceversa, una stretta di mano troppo forte trasmette aggressività e prevaricazione.

La stretta di mano così detta “a pinza”, nella quale si usa solo la punta delle dita, veicola timidezza, ansia e distacco, quindi assolutamente da evitare.

Un altro aspetto importante è la posizione della mano.

Se cerchiamo di portare la nostra mano sopra quella del nostro interlocutore comunicheremo aggressività e predominanza, viceversa se portiamo la mano al di sotto di quella dell’interlocutore comunicheremo sottomissione.

La regola generale, quindi, è avere una stretta di mano non troppo forte ma assolutamente non debole, verticale per trasmettere un senso di parità, non “a pinza” e con una durata di non più di due secondi mantenendo sempre il contatto visivo.

2. La postura

Postura prima impressione

La postura con la quale ci poniamo è un’altra delle prime cose ad essere notata.

Possiamo riassumere i tipi di postura che possiamo assumere in due macro categorie:

Aperta

Assumere una postura dominante è la scelta migliore da fare, anche se dev’essere molto bilanciata e mai “soffocante”.

Una postura dominante ci farà apparire (e sentire) più sicuri di noi stessi trasmettendo fiducia in chi ci sta ascoltando.

Chiusa

Adottando un tipo di postura chiusa, invece, daremo un’idea di sottomissione, di essere insicuri o ansiosi o di essere addirittura incapaci di svolgere un incarico che potrebbe venirci assegnato (se stiamo parlando di colloqui di lavoro).

3. Mostrare i palmi

Mostrare i palmi prima impressione

Potrebbe sembrare una cosa stupida, ma se ci pensiamo bene si può ricollegare al concetto di postura aperta.

Mostrare i palmi e gesticolare (siamo italiani, siamo avvantaggiati) mentre parliamo con qualcuno che abbiamo appena conosciuto trasmetterà sicurezza in noi stessi e in ciò che diciamo, veicoleremo una sensazione di fiducia perché inconsciamente il nostro interlocutore si renderà conto che non abbiamo nulla da nascondere, non risultiamo timidi, ansiosi o impacciati.

Tutto sta nel dimostrare sicurezza senza però sfociare nella prepotenza o nel dare l’impressione di voler dominare l’altro.

4. Sorridi!

Sorridere prima impressione

É la cosa che dovrebbe risultare più semplice da fare, eppure in situazioni di stress possiamo effettivamente dimenticarci di sorridere.

Sorridere ci farà apparire come una persona solare, simpatica ed estroversa, farà sentire il nostro interlocutore più a suo agio e lo toglierà dalla difensiva facendogli inconsciamente realizzare che non siamo una minaccia.

E ricordati che il buon umore è contagioso.

Ovviamente anche il sorriso va calibrato, non bisogna avere una conversazione con un costante sorriso forzato, basta un piccolo sorriso nei momenti giusti, sarà apprezzato.

5. Non invadere lo spazio personale

Spazio personale primo incontro

Sicuramente vi sarà capitato di incontrare qualcuno che sente il bisogno ti toccarvi continuamente mentre vi parla.

Fastidioso giusto?

Ecco questo è il concetto di invasione dello spazio personale in una sola frase.

Invadere lo spazio personale, oltre a poter essere fastidioso, è visto come un atteggiamento da persona aggressiva e impulsiva, quindi poco affidabile.

Non fatelo con gente che conoscete e non pensateci neanche a farlo con qualcuno che non conoscete o che avete appena conosciuto.
Verrete immediatamente etichettati come fastidiosi, questa sarà la prima impressione che darete di voi.

Non il massimo, vero?

Rispettate le distanze in base al contesto in cui vi trovate.

Con persone che non conoscete o con le quali avete un rapporto esclusivamente professionale è buona norma tenere almeno un metro di distanza tra di voi.

Attenzione però a non essere troppo distanti, questo veicolerà timidezza e verrà visto in voi un atteggiamento di distacco o di poco interesse.

Usate un pò di buon senso e tutto filerà liscio.

6. Allena la tua sicurezza

Power pose sicurezza di sé

Come fare se sei una persona timida? Come puoi avere più sicurezza quando sei sotto pressione?

Non puoi cambiare il tuo modo di essere.

Quello che puoi cambiare (o meglio allenare) è il modo in cui ti poni con chi ti sta di fronte, questo non significa che una persona timida debba da un giorno all’altro iniziare a parlare di qualunque cosa con chiunque incontri per strada.

Quello che bisogna invece fare è allenarsi ad essere più sicuri di se stessi, di quello che si dice e di quello che si fa, senza vergognarsi e senza aver paura di sbagliare (ecco magari è meglio non sbagliare in situazioni tanto importanti come i colloqui di lavoro, allenati prima).

La psicologa Amy Cuddy spiega il “power posing” in un TED Talk, ovvero una tecnica per la quale, ponendosi in una posizione di potere, dominante, si riesce effettivamente a modificare il nostro atteggiamento mentale prima di un colloquio di lavoro, un intervista, o una qualsiasi situazione nella quale normalmente saremmo nervosi avendo a che fare con altre persone.

Prova tu stesso!

Inizia a mettere in pratica questi consigli in situazioni più o meno stressanti, vedrai che quando arriverà il momento di utilizzarli davvero ti sembrerà tutto più semplice e naturale.



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