Mastermind
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Mastermind: cos’è e come funziona

Cosa sono i Mastermind, quali sono gli ingredienti per una buona riuscita e come partecipare a uno di questi gruppi.

Accelera la tua crescita grazie alla condivisione

Senti che stai progredendo a rilento e che potresti crescere molto più velocemente ed efficacemente ma non sai come? 

Hai mai sentito parlare dei Mastermind?

Potrebbe essere proprio ciò di cui hai bisogno


1. Cos’è un Mastermind

L’origine dei Mastermind

La prima volta che qualcuno ha parlato di Mastermind risale al 1937 quando Napoleon Hill ha formulato una sorta di definizione nel suo libro Think and Grow Rich

Riassumendo, Napoleon Hill definisce il Mastermind come:

“Il coordinamento della conoscenza e dello sforzo tra due o più persone che lavorano per uno scopo preciso in spirito di armonia… non ci sono mai due menti che si uniscono senza creare una terza forza invisibile e intangibile, che può essere paragonata a una terza mente.”


L’insieme di due menti è maggiore della loro somma

Cos'è un mastermind

La chiave dei Mastermind per me sta proprio nel titoletto di questo paragrafo ovvero: “L’insieme di due menti è maggiore della loro somma” o con le parole di Napoleon Hill: “Due menti che si uniscono possono essere paragonate a una terza mente”

Questa terza mente però non è semplicemente una somma delle due, è qualcos’altro, qualcosa di più. 

Trovo che questo concetto di terza mente assomigli a ciò che succede in un alveare.

Un alveare non è semplicemente la somma delle api, ma un vero e proprio organismo vivente con delle dinamiche e capacità peculiari che emergono dall’aggregato di api, senza che fossero prima visibili nei singoli individui.

In altre parole una forma di intelligenza collettiva. 

L’intelligenza collettiva, dunque, espande la capacità produttiva della comunità perché libera i singoli aderenti dalle limitazioni della propria memoria e del proprio intelletto, consentendo al gruppo di affidarsi a una gamma più vasta di competenze.

Non intendere questa similitudine con valore scientifico. Il mio obiettivo infatti era di trasferire un’idea, un’immagine del Mastermind rifacendosi ai concetti che trovo personalmente più vicini. In particolare mi sono ispirato al principio olistico secondo cui “Il tutto è più della somma delle sue parti”.


2. La ricetta per un Mastermind efficace

Cosa sono i mastermind

Ci sono degli ingredienti fondamentali che fanno di un Mastermind un successo.

No, non è sufficiente mettere insieme un’accozzaglia di persone e fare una chiamata un’ora a settimana. 

Si dovrebbe pensare ad ogni incontro Mastermind come ad un evento che va preparato e gestito correttamente affinché i partecipanti ne traggano il massimo e possano al contempo contribuire con il loro bagaglio di conoscenze ed esperienze.

Vediamo assieme alcuni elementi imprescindibili per la buona riuscita di un Mastermind.


Le Persone

Le Persone sono il cuore del Mastermind, e trovare le persone giuste per un certo Mastermind non è affatto scontato, anzi è forse la parte che inizialmente richiede più investimento di energie.

Ricordando ancora una volta le parole di Napoleon Hill, un Mastermind è: “Il coordinamento della conoscenza e dello sforzo tra due o più persone che lavorano per uno scopo preciso in spirito di armonia”.

Continuiamo chiedendoci:

Quante persone dovrebbero partecipare a un Mastermind? 

Per come è stato concepito il Mastermind e a maggior ragione se non si ha esperienza, 3-4 persone sarebbe il numero ideale di partecipanti.

Soprattutto all’inizio infatti, se non si appartiene già a un gruppo o a una community strutturati, mettere insieme 4 persone e creare dei legami abbastanza solidi da far sentire ognuno a suo agio e libero di condividere non è un compito banale.

Già, condividere! Questo è un ingrediente essenziale per per la buona riuscita di un Mastermind. 

A proposito è fondamentale trovare delle persone che siano sufficientemente aperte da poter accettare le opinioni altrui anche se diametralmente opposte alle proprie. 

Ci sono dei criteri per selezionare le persone? 

Assolutamente sì, nonostante i criteri siano variabili, ci sono delle caratteristiche di base che tutti i partecipanti al Mastermind dovrebbero possedere.

Eccone 3:

  1. Mente Aperta
    Tutti i partecipanti al Mastermind a prescindere da età, sesso, posizione lavorativa, titolo di studi, devono essere sufficientemente aperte e umili da accogliere i feedback degli altri e abbastanza interessate agli altri da restituire feedback con metodi comunicativi adeguati;

  2. Conoscenza Diretta
    I partecipanti dovrebbero avere conoscenza diretta del tema trattato, o almeno avere un forte interesse ed essere disposti a mettersi in gioco;

  3. Esperienze Eterogenee
    Più il background dei partecipanti, in termini di esperienze lavorative, studi, interessi è vario, maggiore sarà il valore generato nella discussione.


Le Regole di base dei Mastermind

Come funzionano i mastermind

Se è vero che ogni Mastermind può essere strutturato in modo differente, servono comunque delle regole comuni alle quali aderiscono tutti i partecipanti

Questo aspetto che può sembrare “burocratico” e limitante è in realtà fondamentale per la buona riuscita. Infatti anche avendo trovato le persone giuste per il Mastermind, se mancano delle regole comunemente accettate, la qualità del Mastermind potrebbe declinare molto rapidamente e si rischierebbe di perdere i partecipanti.

Dopo tutta le energie messe in campo non è quello che desideriamo! 

Vediamo assieme alcuni aspetti che dovrebbero essere regolamentati: 

  1. Metodo di scelta dell’argomento
    Il metodo di scelta dell’argomento principale può essere molto vario.
    Uno dei metodi che considero tra i più efficaci, è la creazione di un sondaggio in cui si chiede di proporre dei temi, e poi di un secondo sondaggio per chiedere di votare il tema preferito per l’incontro seguente.

    Questo funziona se organizzi i Mastermind online, ad esempio su un gruppo Facebook. La cosa importante è che venga definito un metodo ripetibile e che questo sia considerato equo dai partecipanti;

  2. Non interrompere
    Non interrompere chi parla è fondamentale affinché si instauri un clima favorevole alla condivisione e all’apprendimento;

  3. Disdetta
    Un aspetto apparentemente banale, come il modo in cui si comunica la non partecipazione, è in realtà importantissimo per l’organizzazione e per evitare di creare risentimenti nel gruppo.
    Buona prassi è avvertire con 24h di anticipo se non si può più partecipare, in modo tale che ci sia tempo sufficiente per invitare qualcun altro;

  4. Appuntamento con cadenza fissa
    Pur non essendo una vera e propria regola è una best practice che rende l’organizzazione più efficiente.
    Avere un appuntamento con cadenza regolare, ad esempio ogni 1° e 3° lunedì del mese alle 21.00, aiuta i partecipanti a dedicare quello slot di tempo al Mastermind e ad inserirlo nella loro routine;

  5. Facilitazione
    Una persona per ogni Mastermind che si dedica ad agevolare e semplificare lo svolgimento del Mastermind stesso. Nel caso decidere se il facilitatore sarà sempre lo stesso, diverso ogni volta, selezionato randomicamente o su base volontaria.

Il prossimo capitolo sarà incentrato su quest’ultimo punto.

La facilitazione spesso è un elemento sottovalutato o dato per scontato. Questo accade perché, quando un facilitatore è bravo, si ha l’impressione che non ci sia.

È come quando in tv vedi un presentatore molto bravo a dirigere la discussione tra gli ospiti senza assumere atteggiamenti di parte.


La Facilitazione

Facilitare significa “rendere qualcosa facile o più facile eliminando le difficoltà”.

Il facilitatore svolge un ruolo di mediazione all’interno di un gruppo o di un’organizzazione, allo scopo di ridurre i conflitti, aumentare il coinvolgimento e la partecipazione, stimolare l’analisi e la soluzione dei problemi.

È una figura professionale abbastanza sconosciuta, e spesso più che esserlo di professione, questo ruolo viene svolto dalla persona che ha la carica più alta (in termini di responsabilità e anzianità) nel gruppo, in modo più o meno consapevole.

In un Mastermind è utile avere qualcuno che ricopra questo ruolo, specie se il gruppo è composto da più di 3-4 persone.

Il facilitatore di un Mastermind dovrebbe:

  • Instillare nei partecipanti il giusto Mindset;
  • Introdurre il tema del Mastermind dando anche indicazioni sui punti chiave della discussione;
  • Assicurarsi che tutti i partecipanti si sentano coinvolti e, se necessario, dare la parola ai più introversi;
  • Quando la discussione devia troppo, riportare l’attenzione sul tema principale;
  • Intervenire quando la discussione viene monopolizzata da qualche partecipante;
  • Riequilibrare la discussione nel caso in cui i partecipanti dovessero alzare troppo il livello di scontrosità;
  • Assicurarsi che alla fine del Mastermind tutti escano arricchiti, magari facendo un recap conclusivo.

Questi sono solo alcuni dei compiti di un facilitatore. Ma portare a termine tutte queste task è già un ottimo risultato.

Come avrai capito, a prescindere che lo faccia qualcuno di professione, una buona facilitazione è essenziale affinché il gruppo vada nella direzione più proficua per tutti.

Se stai ancora leggendo probabilmente è perchè l’idea di partecipare a un Mastermind ti entusiasma! 

Vorrai sapere allora: come fare a partecipare a un Mastermind? 

Vediamo qualche alternativa.


3. Come partecipare a un Mastermind

Come partecipare a un mastermind

Vedrai 3 potenziali soluzioni per partecipare a un Mastermind e per ognuna di queste stilerò una lista di PRO e CONTRO, se non ti ritrovi nella mia interpretazione puoi sempre stilare la tua.


Cercare Mastermind esistenti

La prima cosa che puoi fare se desideri partecipare a un Mastermind è informarti sui Mastermind già esistenti relativi all’ambito di tuo interesse. 

Non è un compito semplicissimo perché essendo il Mastermind “privato” e tra gruppi circoscritti di persone, non mi aspetterei di trovare qualcuno che lo sventola ai quattro venti. 

Come fare allora? 

Il modo migliore potrebbe essere entrare in qualche gruppo tematico ad esempio su facebook, twitch o nei forum. 

Seguire il gruppo attivamente e dopo un po’ chiedere agli admin o ai membri più attivi dell’esistenza di qualcosa simile a un Mastermind. 

PRO

  • Risparmio di stress e tempo in termini di organizzazione;
  • Poche responsabilità;
  • Presenza di persone più esperte;
  • Partecipanti già selezionati.

CONTRO

  • Tempo speso per cercare un Mastermind (dato che solitamente sono segreti o privati);
  • Risorse per la ricerca nei gruppi e nei forum;
  • Incertezza dell’utilità.

Creare un Mastermind

La seconda soluzione potrebbe essere di creare il tuo Mastermind. 

Sicuramente hai bisogno di intraprendenza, tempo e volontà.

In questo caso ti consiglio di rileggere attentamente il 2° capitolo “La Ricetta per un Mastermind efficace” e di utilizzarlo come una piccola guida.

Assicurati di mettere tutti gli ingredienti essenziali nel tuo calderone!

PRO

  • Scegliere le persone che ritieni più adatte;
  • Temi più allineati con i tuoi interessi;
  • Fare esperienza come organizzatore e facilitatore.

CONTRO

  • Risorse in termini di tempo ed energia per trovare le persone giuste;
  • Mancanza di esperienza pregressa;
  • Responsabilità per l’organizzazione e il buon funzionamento.

Organizzare un Mastermind non è un compito facile, ma potrebbe essere la soluzione giusta per te se sei intraprendente e hai tempo ed energie da dedicare alla ricerca delle persone e all’organizzazione.


Conclusione

Siamo arrivati alla fine del blog post. Ricapitoliamo brevemente!

I Mastermind sono gruppi di persone che periodicamente si riuniscono per parlare dei propri percorsi, difficoltà, successi, fallimenti e obiettivi.

I gruppi sono composti da persone accomunate da interessi simili, ma con esperienze di vita eterogenee e di mentalità aperta.

I benefici dei Mastermind sono molteplici, tra cui: conoscere nuove persone e stringere amicizie e collaborazioni professionali; migliorare te stesso grazie all’esperienza collettiva e dare il tuo contributo per aiutare gli altri a crescere; immergersi in una realtà positiva in cui la crescita e lo sviluppo delle potenzialità sono al centro. 


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