Robot e lavoro
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I robot ti ruberanno il lavoro, ma va bene così

Se da una parte alcune professioni diventeranno presto obsolete, dall’altra il progresso tecnologico creerà nuove opportunità e nuovi scenari lavorativi.

Le grandi testate giornalistiche continuano a ripeterlo: il decennio in cui viviamo sarà un periodo di grandi cambiamenti dal punto di vista sociale e tecnologico.

Vi avevamo già parlato delle 5 professioni destinate a sparire nei prossimi anni, ma non spaventatevi: se da una parte alcune professioni diventeranno presto obsolete, dall’altra il progresso tecnologico creerà nuove opportunità e nuovi scenari lavorativi.

Federico Pistono, autore del libro in questione, questo lo sa bene.

Scrittore, imprenditore, ricercatore e divulgatore, Federico ottiene una laurea in Computer Science all’Università di Verona.

Nel 2012 scrive il libro “I robot ti ruberanno il lavoro, ma va bene così”, un successo internazionale che viene tradotto in svariate lingue tra cui Inglese, Spagnolo, Tedesco, Coreano e Cinese.

Federico continua oggi ad essere un punto di riferimento per quanto riguarda soprattutto l’etica applicata alle tecnologie emergenti: i suoi talk sono finalizzati ad una corretta comprensione dell’A.I. e ad un suo utilizzo a beneficio del mondo intero.

Hollywood e il mito dei robot

Hollywood e i robot

Quando immaginiamo un robot, probabilmente immaginiamo qualche scena del film “Terminator”.

In realtà questo libro avrebbe potuto benissimo chiamarsi “I software ti ruberanno il lavoro, ma va bene così”, ma sicuramente non avrebbe riscosso lo stesso successo.

Molti degli strumenti che utilizziamo tutti i giorni possono essere considerati dei “robot”.

Ne sono un esempio i distributori automatici, poco considerati in Europa e USA ma molto utilizzati in Giappone e Asia (dove sappiamo esserci una concentrazione maggiore di persone: mediamente esiste un distributore automatico ogni 14 persone).

La loro funzione è semplice: mantengono un inventario, hanno un display elettronico, accettano denaro e ti forniscono l’oggetto per cui hai pagato.

L’intelligenza artificiale

Esempio di intelligenza artificiale: google search

Se un robot che possa lavorare al posto di un umano può suonare ancora utopistico, esiste un “qualcosa” di molto più diffuso di qualunque “macchina fisica”: l’Intelligenza Artificiale.

Pianificazione e programmazione automatica, Apprendimento Automatico, Percezione artificiale, Visione artificiale, Riconoscimento vocale, Emotività artificiale e molti altri, sono solo alcuni dei campi dell’Intelligenza Artificiale.

Ma partiamo da un presupposto: che cosa vuol dire la parola intelligenza?

Intelligenza = capacità di acquisire e applicare conoscenze ed abilità.

Una definizione così generica potrebbe includere gli animali nella categoria degli “esseri intelligenti”.

Eppure possiamo farlo anche con i “software”, per esempio con l’algoritmo di Google.

Pensiamoci un attimo: esso acquisisce conoscenze scansionando le pagine web e mette in pratica le sue abilità restituendo all’utente una pagina con i migliori risultati in base alla sua ricerca.

Un altro esempio è Google Immagini: cliccando sull’icona della macchina fotografica, potremo caricare un immagine dal nostro PC.

Successivamente il “software” scannerizzerà l’immagine e ne riconoscerà il soggetto, fornendoci altri risultati simili.

La crescita esponenziale

Un altro concetto da tenere a mente è quello relativo alla crescita esponenziale.

Per comprenderlo a pieno, facciamo questo gioco: preferireste avere un centesimo di dollaro, che si moltiplica ogni giorno per 30 giorni, o vedervi depositati 1 milione di dollari in un solo colpo in banca?

Se avete risposto la seconda, avete perso una ghiotta opportunità (calcolatrice alla mano).

Quel misero centesimo di dollaro, moltiplicato tutti i giorni, diventerà una cospicua somma (circa 20 milioni di dollari) alla fine del mese, tuttavia sino a circa il 22° giorno del mese non ci cambierà più di tanto la vita.

Stessa cosa per quanto riguarda la tecnologia e l’intelligenza artificiale: più passa il tempo, più la quantità di informazioni che può elaborare un software aumenta e ne diminuisce il costo.

Questo principio è alla base della cosiddetta “curva di Moore”, che trovate qui sotto.

Curva di Moore

Passato, presente e futuro del lavoro

Anche se non siamo abituati a pensarlo, sono già molti i lavori che sono spariti negli ultimi anni: l’accenditore di lampioni, il “knock upper” (ovvero colui che svegliava il vicinato quando le sveglie costavano ancora troppo), il lucidascarpe, l’ombrellaio e molti altri.

Oggi, con l’avvento dei social network, quanto è importante per un brand saper comunicare con i propri clienti? Ed ecco che è spuntata negli ultimi anni la figura del “social media manager”.

Anche LinkedIn ha pubblicato recentemente le 10 skill più ricercate nel 2020 e indovinate chi occupa la prima posizione? 

skill più importanti 2020

Il cosiddetto “Blockchain Developer”, una figura che sino a 10 anni fa circa non esisteva (non esistendo Bitcoin e la tecnologia Blockchain).

Tuttavia, nonostante su start2impact si possano coltivare molte delle skill richieste, il futuro non sarà del tutto roseo: pensiamo per un attimo ai tassisti.

Essi rappresentano circa il 3% dell’ intero PIL mondiale.

Cosa ne sarà di loro quando la loro mansione sarà svolta da macchine in grado di guidarsi da sole?

Oppure quando le aziende manifatturiere renderanno automatiche le proprie fabbriche, cosa ne sarà dei loro impiegati?

Queste sono solo alcune delle grandi domande per cui molti noti esponenti del settore IT (tra cui per esempio Mark Zuckerberg ed Elon Musk) hanno iniziato negli ultimi anni a parlare di “basic income” ovvero un reddito di base per tutte quelle persone che perderanno il lavoro a causa dell’automazione.

Conclusioni

Dopo aver letto questo libro non guarderete più nulla con gli occhi di prima.

Questo libro vi farà capire i possibili benefici che porterà l’intelligenza artificiale nella nostra vita (per esempio Google ci spiega come la sua intelligenza artificiale sia in grado di riconoscere in maniera precisa un tumore al seno) ma anche le possibili complicanze:

  • Cosa ne sarà di tutti i lavoratori che non riusciranno a fare un re-skill delle proprie competenze?
  • Chi deterrà il controllo sull’Intelligenza Artificiale?

Queste sono solo alcune delle sfide che ci aspettano in questo secolo.



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