Intelligenza emotiva Coleman
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Intelligenza emotiva: Come sfruttarla al meglio sul lavoro

Scopri come sfruttare il tuo quoziente emotivo per avere successo nel lavoro. Leggi i nostri 5 consigli che puoi mettere in pratica già da oggi!

Chi prima e chi dopo, ognuno di noi si troverà catapultato nel mondo del lavoro, affrontando ogni giorno difficoltà, litigi e imprevisti che molto spesso ci distraggono e ci demoralizzano nel raggiungimento dei nostri obbiettivi.

Vuoi un esempio?

Ti sarà capitato di essere talmente nervoso o preoccupato per qualcosa da non riuscire a concentrarti sul compito assegnato: cercavi di concentrarti ma la tua testa volava altrove, verso quel problema.  

Qui viene in aiuto la capacità di controllarsi e sapersi isolare momentaneamente dalla distrazione, quella che viene chiamata Intelligenza Emotiva.

Cos’è l’intelligenza emotiva?

Avrai, almeno una volta nella vita, affermato: “Quella persona è molto intelligente, avrà di sicuro successo nella vita.” Non è così? 

Siamo stati da sempre abituati dalla società a vedere queste due figure l’una come conseguenza dell’altra. Colui che a scuola era il primo della classe, sarebbe diventato una persona di successo e nulla lo avrebbe potuto fermare. 

Invece, come il giornalista scientifico di fama internazionale Daniel Goleman afferma nel suo libro, non vi è nessuna correlazione tra il QI e una vita prosperosa se manca il QE, il quoziente emotivo. Il QE è la capacità di riconoscere, comprendere e gestire le emozioni, proprie e altrui, a proprio vantaggio. 

Saper gestire i sentimenti è importante per evitare di essere vittime di tempeste emotive e sfuggire ad attacchi di panico o depressione ma, allo stesso modo, lo è per avere successo nella vita in ambito lavorativo.

Arrivati a questo punto non mi resta che entrare nel vivo dell’argomento, parlando delle abilità maggiormente richieste dalle aziende e dalle startup.

 Partiamo! 

5 consigli per avere successo nel lavoro

1. AUTOCONSAPEVOLEZZA

intelligenza emotiva autoconsapevolezza

Implica il sapere in modo puntuale cosa sto provando emotivamente in questo momento e individuarne la causa. È stato provato che se ogni lavoratore di una stessa azienda avesse questa capacità, all’interno di questa l’ambiente sarebbe migliore e l’intera azienda sarebbe più performante.

Come aumentare la propria consapevolezza emotiva?

In alcune persone è un’abilità innata, mentre per altre è molto più complicato capire ciò che provano. Queste dovrebbero fermarsi non appena si accorgono che sta per arrivare una tempesta emotiva, chiedersi quale sia la causa e se il problema è qualcosa di superabile. Facendo così evitano problemi sul lavoro e sono maggiormente performanti. 

L’autoconsapevolezza è legata all’autogestione.

2. AUTOGESTIONE

gestione delle emozioni

Una volta imparato a conoscere le proprie emozioni, si va allo step successivo. Questo punto implica saper dividere quei sentimenti che generano stress da quelli che invece portano felicità.

Come può tornarti utile?

La risposta è semplice: ti permette di accusare meglio lo stress, evitando di avere attacchi d’ira e di aggredire verbalmente gli altri. In poche parole, tieni la situazione sotto controllo, non perdendo la testa.

Inoltre, le persone in grado di fare ciò, sono quelle più flessibili e capaci di adattarsi ai cambiamenti. Mantenere questo equilibrio e approccio alla vita, ti permetterà di raggiungere maggiori risultati nel tuo lavoro.

3. CONSAPEVOLEZZA SOCIALE

consapevolezza sociale

“Io so cosa stai provando” 

“Ti capisco, ci sono passato anche io”

Affermazioni di questo genere le ascoltiamo ogni giorno, molto spesso usate per non passare da insensibili. Magari possono essere diventate oramai frasi fatte e di poco valore, ma il concetto che sta sotto esse è molto importante: l’empatia.

Essere empatici nel mondo del lavoro è fondamentale, poiché implica capire cosa gli altri stanno provando e accogliere messaggi non verbali che ci manda l’interlocutore. Oltre a evitare conflitti e creare un ambiente migliore, questa caratteristica ci fa intuire meglio le dinamiche di potere presenti nelle relazioni lavorative. 

Io stesso apprezzo molto le persone empatiche, poiché sono quelle che capiscono al volo la situazione e sanno muoversi nelle vicende più spinose, non offendendo nessuno.

Essere empatici sul campo di lavoro permette, oltre alle caratteristiche sopra elencate, di far aumentare i profitti dell’azienda. Pensa che, nelle imprese in cui è presente questa caratteristica, è stato rilevato un aumento dell’utile dell’83% rispetto alle concorrenti più carenti.

4. GESTIONE DELLE RELAZIONI SOCIALI

gestione delle relazioni sociali

Oltre a recepire i messaggi non verbali, bisogna anche saper reagire di conseguenza. Un po’ come sapere la teoria di matematica, ma non applicarla, lasciandola come qualcosa di astratto. 

Creare un rapporto con i colleghi che vada oltre quello lavorativo, permette di cooperare meglio in team e di essere un elemento di motivazione per loro. Sapere che vi è un collega, un capo che è disposto ad aiutarvi nei momenti di difficoltà, di ascoltare le vostre richieste e problemi genererà un ambiente molto più rilassato e di conseguenza produttivo. 

Una persona con elevate capacità sociali è colui che sa ascoltare, recepire i messaggi non verbali ed infine ha una forte leadership, caratterizzata anche da ottime capacità persuasive.

Se un collega o un tuo dipendente ha un problema, ascoltalo attentamente e fallo sentire valorizzato, mantenendo sempre il focus della discussione su di lui.

5. CONCENTRARSI SUL PROPRIO OBIETTIVO

raggiungere gli obiettivi

Goleman la definisce nel suo libro: “the zone”. Ovvero una fase in cui noi siamo concentrati in modo assoluto nel nostro lavoro, tutto ciò che sta attorno a noi scompare, nulla ha più importanza a parte portare a termine il compito. I pensieri negativi scompaiono, i problemi si dissolvono.

Compositori, scalatori, giocatori di pallacanestro e molti altri hanno affermato che si sono trovati in questa situazione, definita da loro stessi di “estasi”. Non esisteva più il pubblico, i cori, gli avversari, persino la fatica era scomparsa: si trovavano dentro un flusso di piacere determinato dallo svolgere ciò che amavano. 

Questa capacità è la massima espressione dell’intelligenza emotiva, poiché le emozioni sono imbrigliate e incanalate in modo positivo, facendole diventare carburante per dedicarsi anima e corpo a ciò che si sta facendo, permettendo di superare perfino i limiti personali.

Come riuscire ad entrare nel “flusso”?

Per riuscire a sperimentare questa situazione ci deve essere la passione pura e semplice per ciò che stai svolgendo. Non deve essere caratterizzata da secondi fini ma il fine stesso è lo svolgere quel determinato compito. 

Se ciò che fai è la tua passione e ti senti motivato nel portarlo a termine, non vi sarà altro che tu e il tuo lavoro e riuscirai a stare concentrato senza essere distratto da nulla, non accusando neanche la fatica.

Dove viene applicata l’intelligenza emotiva

Ricapitoliamo ora cosa riusciamo a fare con l’apprendimento di questa abilità:

  • Essere più consapevoli dei nostri sentimenti 
  • Saperli controllare, evitando stress 
  • Essere più flessibili e propensi al cambiamento 
  • Essere più equilibrati, meno tendenti a tempeste emozionali  
  • Creare un ambiente lavorativo produttivo e efficiente 
  • Sapere lavorare in team 
  • Relazionarsi meglio con i nostri colleghi 
  • Avere maggiore capacità di leadership 
  • Riuscire a concentrarsi nel lavoro, escludendo le distrazioni 

Tutte queste caratteristiche sono sempre più apprezzate in ambito lavorativo, poiché in un mondo in continua evoluzione e bombardato da stimoli esterni, sapersi controllare e attenuare lo stress o saper lavorare in team con persone poco conosciute viene considerato di estrema importanza. 

Le aziende più all’avanguardia non sono quelle che si concentrano unicamente sul voto di diploma o di laurea bensì sondano i vari ambiti in cui un giovane deve essere in grado di orientarsi. Uno di questi è proprio l’intelligenza emotiva, tanto che viene definita “soft skill”, ovvero una capacità già presente nel ragazzo che non si impara a scuola.

Questa è richiesta soprattutto nelle startup, dove sono presenti continui problemi da affrontare e risolvere, dove tutti devono essere flessibili e pronti a cambiare sempre prospettiva per affrontare le difficoltà del percorso. Ci deve essere una continua sete di conoscenza, un continuo miglioramento personale che porta beneficio al resto del team. 

Se ti rispecchi in ciò che hai letto in questo blog post, visita start2impact.it per scoprire come puoi migliorare le tue skill per entrare nelle startup che stanno cambiando il mondo!

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